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Relazione sulle bevande “energetiche”

L’EFSA ha pubblicato una relazione su uno studio da essa commissionato che per la prima volta raccoglie i dati sul consumo di bevande “energetiche” a livello europeo per gruppi specifici della popolazione Comunità di persone, animali o piante della stessa specie, inclusi bambini e adolescenti. Lo studio stima anche l’ esposizione Concentrazione o quantitativo di una particolare sostanza che viene assorbito da un individuo, una popolazione o un ecosistema con una specifica frequenza nell'arco di un determinato lasso di tempo dei consumatori[1], attraverso il consumo sia acuto sia cronico, ad alcuni principi attivi rilevati nelle bevande “energetiche” – principalmente caffeina, taurina e D-glucurono-y-lattone. Dallo studio è emerso che, tra gli intervistati[2], il gruppo di età con la più alta probabilità di consumare bevande “energetiche” erano gli adolescenti (il 68 % del totale degli intervistati) e che le bevande “energetiche”, se consumate da bambini di età compresa tra 3 e 10 anni, rappresenterebbero il 43 % della loro esposizione totale alla caffeina.

Lo studio esterno, commissionato secondo la procedura di aggiudicazione delle sovvenzioni e degli appalti dell’EFSA, ha inoltre esaminato determinate abitudini di consumo delle bevande “energetiche” (co-assunzione di alcol o consumo associato a intenso esercizio fisico) negli adolescenti e gli adulti.

I risultati forniscono dati importanti per la prossima valutazione del rischio Campo specialistico della scienza applicata che comporta la disamina di dati e studi scientifici per valutare i rischi associati a determinati pericoli. Si articola in quattro fasi: individuazione del pericolo, caratterizzazione del pericolo, valutazione dell'esposizione e caratterizzazione del rischio da parte dell’EFSA per quanto riguarda la sicurezza della caffeina. Nel quadro di un mandato più ampio, è stato chiesto dalla Commissione europea all’EFSA di determinare se e in quale misura il consumo di caffeina associato ad altri componenti alimentari, come alcol o sostanze riscontrate nelle bevande “energetiche”, possa rappresentare un rischio per la salute come risultato delle interazioni tra tali componenti.

I risultati principali dello studio[3] sono i seguenti.

  • Adulti (18-65 anni): circa il 30 % degli adulti intervistati erano consumatori di bevande “energetiche”[4]. In circa il 12 % di questi, il consumo era “elevato e cronico” (consumo regolare 4-5 giorni alla settimana o più), con una media di 4,5 litri in un mese. In circa l’11 % dei consumatori, il consumo era “elevato e acuto” (almeno 1 litro in una sola volta).
  • Adolescenti (10-18 anni): circa il 68 % degli adolescenti intervistati erano consumatori di bevande “energetiche”. In circa il 12 % di questi, il consumo era “elevato e cronico” con una media di 7 litri in un mese, e nel 12 % il consumo era “elevato e acuto”.
  • Bambini (3-10 anni): circa il 18 % dei bambini intervistati erano consumatori di bevande “energetiche”. In circa il 16 % di questi, il consumo era “elevato e cronico” con una media di 0,95 litri alla settimana (quasi 4 litri in un mese).
  • Assunzione contemporanea di alcol: i profili di consumo combinato nei consumatori adulti (56 %) e adolescenti (53 %) erano simili.
  • Consumo associato alle attività sportive: circa il 52 % dei consumatori adulti e il 41 % dei consumatori adolescenti hanno dichiarato di consumare bevande “energetiche” durante lo svolgimento di attività sportive.
  • Contributo delle bevande “energiche” all’esposizione totale alla caffeina: circa l’8 % nei consumatori adulti, il 13 % negli adolescenti e il 43 % nei bambini.

Lo studio è stato commissionato dopo che i rappresentanti di alcuni Stati membri hanno espresso la loro preoccupazione al foro consultivo dell’Autorità riguardo alla crescita di popolarità delle bevande “energetiche” in Europa e alla conseguente potenziale esposizione alla caffeina e ad altri ingredienti, in particolare tra bambini e adolescenti.

Il foro ha anche rilevato una carenza di dati in merito al consumo di bevande “energetiche” in tutta l’UE. Il gruppo di esperti scientifici ANS dell’EFSA aveva altresì identificato la necessità di nuovi dati nel suo parere del 2009, che era basato sui dati di consumo riportati da due Stati membri nel 2003, e le cui conclusioni erano che l’esposizione alla taurina e al D‑glucurono-y-lattone attraverso il consumo regolare di bevande “energetiche” non rappresentava un timore per la sicurezza. Questo studio conferma che gli scenari utilizzati nel parere dell’EFSA del 2009 erano realistici.

Notes to editors

La caffeina è uno stimolante presente in molte bevande e prodotti alimentari: le bevande “energetiche” possono contenerne tra 70 e 400 mg per litro e a volte di più. Gli effetti principali della caffeina derivano dalla stimolazione del sistema nervoso centrale, che contribuisce ad aumentare la vigilanza e la concentrazione .

La taurina è un amminoacido Elemento costitutivo fondamentale delle proteine. Alcuni amminoacidi possono essere prodotti dall'organismo umano, mentre altri si possono assumere soltanto attraverso l’alimentazione prodotto naturalmente nel corpo umano che svolge alcune funzioni nel sistema cardiovascolare, nel sistema nervoso centrale e nel muscolo scheletrico.

Il D-glucurono-y-lattone è una sostanza chimica prodotta naturalmente dal corpo umano e in esso presente come parte della componente strutturale dei tessuti connettivi.

[1] Nello studio sono definiti “consumatori” gli intervistati che hanno dichiarato di avere consumato bevande “energetiche” almeno una volta nell’anno precedente.
[2] Più di 52 000 intervistati totali.
[3] L’indagine ha coinvolto più di 52 000 persone in 16 dei 27 Stati membri, che sono stati selezionati per dare una copertura adeguata della popolazione dell’UE e dei differenti profili di consumo.
[4] Non esiste alcuna definizione concordata per bevande “energetiche”, pertanto in questo studio la categoria ha incluso quelle bevande non alcoliche contenenti caffeina, taurina e/o vitamine (spesso in combinazione con altri ingredienti) che sono immesse sul mercato per i loro effetti stimolanti, energizzanti e di amplificazione delle prestazioni, reali o percepiti.

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