Quantitativi di riferimento nell’alimentazione: pubblicato parere EFSA sulla tiamina (vitamina B1)
L’EFSA ha stabilito i quantitativi di riferimento nell’alimentazione per la tiamina (vitamina B1), nel contesto di un sistematico riesame dei precedenti pareri scientifici sull’assunzione di nutrienti. La tiamina è una vitamina Sostanza alimentare necessaria in quantità minime per garantire una normale crescita e mantenere in buone condizioni di salute l'uomo e gli animali. La maggior parte delle vitamine sono "essenziali" poiché non vengono prodotte all'interno dell'organismo idrosolubile che svolge un ruolo importante nel mantenere il sistema nervoso e quello cardiovascolare in buona salute.
Il gruppo di esperti scientifici sui prodotti dietetici, l'alimentazione e le allergie (NDA) conferma l’assunzione di riferimento per la popolazione Comunità di persone, animali o piante della stessa specie (PRI) di 0,1 mg per megajoule del fabbisogno energetico per tutte le fasce della popolazione di età superiore a 7 mesi. Il gruppo di esperti ritiene che, in assenza di nuovi dati scientifici, il valore originario stabilito nel 1993 dal Comitato scientifico dell'alimentazione umana non richieda variazioni.
La carenza di tiamina può causare il beriberi, una malattia che colpisce il sistema neurologico e quello cardiovascolare, con sintomi quali estremo affaticamento, amnesia, scarsa coordinazione e perdita di peso. Tra le fonti alimentari di tiamina ci sono i cereali integrali, i legumi, la carne rossa, il pesce, i semi e le noci.
Alla fine del 2016 i portatori di interesse hanno fornito all'EFSA commenti e riscontri sul parere scientifico Documento scientifico che comprende: valutazioni del rischio su questioni scientifiche generiche; valutazioni di una domanda di autorizzazione all'immissione in commercio di un prodotto, una sostanza o un'indicazione; o l'esame di una valutazione del rischio in bozza nel corso di una consultazione pubblica durata cinque settimane.