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L’EFSA stabilisce valori dietetici di riferimento per l’assunzione di nutrienti

Il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie ha definito i valori dietetici di riferimento ( DRV Abbreviazione di “valori di riferimento per la dieta, ovvero l’insieme dei valori di riferimento per l'assunzione di sostanze nutritive costituito dagli apporti di riferimento per la popolazione (PRI), dal fabbisogno medio (AR), dai livelli di assunzione adeguati (AI), dalle soglie inferiori di assunzione (LTI) e dagli apporti di riferimento (RI). I DVR sono solitamente utilizzati come base per la definizione dei valori di riferimento sulle etichette alimentari e per la determinazione delle linee guida dietetiche basate su alimenti) per le assunzioni di carboidrati Famiglia di sostanze nutritive che comprende zuccheri, amidi e fibre, fibre alimentari, grassi e acqua. Il parere dell’EFSA sugli apporti nutrizionali fornisce un’importante base probante a sostegno delle politiche nutrizionali, dell’impostazione degli obiettivi di salute pubblica legati all’alimentazione, dello sviluppo di informazioni destinate ai consumatori e di programmi di formazione su diete sane. I pareri pubblicati in data odierna sono stati adottati dal gruppo di esperti scientifici dopo consultazione con gli Stati membri, la comunità scientifica e altre parti interessate. La consultazione assicura che l’EFSA ha beneficiato della più ampia gamma di opinioni per portare a termine il proprio lavoro e fornire alle istanze decisionali dell’UE il più aggiornato, chiaro e completo parere possibile.

I valori dietetici di riferimento indicano la quantità di un singolo nutriente che è necessario assumere per godere di buona salute a seconda dell’età e del sesso. La Commissione europea ha chiesto all’EFSA di aggiornare i precedenti pareri europei in questo settore, tenendo conto delle nuove evidenze scientifiche e delle recenti raccomandazioni emanate a livello nazionale e internazionale. L’EFSA presenta oggi i suoi primi pareri sui valori dietetici di riferimento (DRV) per i carboidrati, le fibre alimentari, i grassi e l’acqua. Tali pareri saranno seguiti da quelli sui DRV per vitamine e minerali.

Le conclusioni del gruppo di esperti scientifici sono riassunte qui di seguito:

  • l’assunzione di carboidrati totali, compresi i carboidrati derivati da alimenti amidacei come patate e pasta, e dai carboidrati semplici come gli zuccheri, dovrebbe oscillare tra il 45 e il 60% dell’assunzione totale di energia sia per gli adulti che per i bambini;
  • per quanto concerne gli zuccheri vi sono buoni motivi per ritenere che il consumo frequente di cibi a elevato tenore zuccherino aumenti il rischio di carie dentaria. I dati evidenziano anche il legame tra gli apporti elevati di zuccheri sotto forma di bevande zuccherate e l’incremento di peso. Il gruppo di esperti scientifici ha tuttavia riscontrato che non vi erano prove sufficienti per definire un limite massimo per gli zuccheri. Questo perché gli eventuali effetti sulla salute sono principalmente collegati alle modalità di consumo degli alimenti, ovvero ai tipi di alimenti consumati e alla frequenza di questo consumo piuttosto che all’ apporto Quantitativo di una sostanza (nutritiva o chimica) assunto da una persona o un animale attraverso la dieta totale di zuccheri in sé. I responsabili politici dovrebbero tenere conto dei dati che riguardano le modalità di consumo degli alimenti contenenti zuccheri al momento di definire raccomandazioni nutrizionali e di sviluppare linee guida dietetiche sugli alimenti a livello nazionale;
  • l’assunzione di 25 grammi al giorno di fibre alimentari è sufficiente per una normale funzione intestinale negli adulti. Inoltre è provato che negli adulti si riscontrano benefici per la salute associati a maggiori assunzioni di fibre alimentari (ad es. riduzione del rischio di cardiopatie, diabete di tipo 2 e mantenimento del peso);
  • le prove relative al ruolo dell’indice glicemico e del carico glicemico[1] nel mantenimento del peso e nella prevenzione di malattie legate all’alimentazione non sono ancora conclusive;
  • le assunzioni di grassi dovrebbero variare tra il 20% e il 35% dell’assunzione totale di energia, con valori diversi per lattanti e bambini a seconda delle specifiche esigenze dello sviluppo;
  • vi sono buoni motivi per ritenere che maggiori assunzioni di grassi saturi e grassi trans portino ad un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue, il che può contribuire all’insorgenza di cardiopatie. I responsabili politici dovrebbero prendere in considerazione la limitazione dell’assunzione di grassi trans e saturi, sostituibili con acidi grassi mono e polinsaturi, al momento di definire raccomandazioni nutrizionali e sviluppare linee guida dietetiche sugli alimenti a livello nazionale;
  • l’assunzione di 250 mg al giorno di acidi grassi omega-3 a catena lunga negli adulti può ridurre il rischio di cardiopatie;
  • quanto all’acqua, si ritiene adeguata un’assunzione giornaliera di 2,0 litri per le donne e di 2,5 litri per gli uomini.

Il gruppo di esperti scientifici NDA ha pubblicato anche altri due pareri: uno stabilisce i principi generali per la definizione dei valori dietetici di riferimento, l’altro fornisce consulenza ai responsabili politici su come tradurre le raccomandazioni nutrizionali in messaggi che riguardano gli alimenti, ovvero le linee guida dietetiche espresse in termini di alimenti (FBDG). Le FBDG possono orientare i consumatori nella scelta degli alimenti e aiutarli a fare scelte corrette per una dieta sana.

I pareri pubblicati sono stati completati seguendo i commenti ricevuti tra il 2008 e il 2009 nel corso di una fase di consultazione on line.

Nel settembre 2009 l’EFSA ha inoltre organizzato una riunione speciale con esperti di alimentazione degli Stati membri per uno scambio di punti di vista sui pareri ancora in bozza.

 

Notes to editors

Perché svolgere questa attività?
La consulenza scientifica sui valori dietetici di riferimento (DRV) rappresenta una base importante per le attività dell’Unione europea in materia di alimentazione, ad esempio per definire valori di riferimento per l’etichettatura nutrizionale. Essi possono essere impiegati anche per la valutazione e la pianificazione di regimi dietetici e al momento di definire raccomandazioni nutrizionali e sviluppare linee guida dietetiche espresse in termini di alimenti per Paesi specifici.

Vi era la necessità di rivedere e aggiornare l’ultima relazione europea in merito all’assunzione di energia e nutrienti preparata dal comitato scientifico dell’alimentazione umana (SCF) nel 1993. Nel predisporre i pareri pubblicati, gli esperti scientifici del gruppo NDA dell’EFSA hanno tenuto conto delle nuove evidenze disponibili in questo settore e delle raccomandazioni emanate dagli enti sanitari pubblici all’interno e all’esterno dell’UE e dalle organizzazioni internazionali. Al momento l’EFSA sta preparando un parere sulle proteine e l’energia; in un secondo momento nel 2010 darà avvio al lavoro su vitamine e minerali.

Cosa sono i DRV?
I valori dietetici di riferimento (DRV) indicano la quantità di ogni singolo nutriente che è necessario assumere per godere di buona salute a seconda dell’età e del sesso. Il parere sui principi per ricavare e applicare i valori dietetici di riferimento fornisce le definizioni per la terminologia e i concetti che stanno alla base dei DRV.

Cosa sono le linee guida dietetiche espresse in termini di alimenti?
Le linee guida dietetiche espresse in termini di alimenti sono raccomandazioni su base scientifica per una sana alimentazione. Esse traducono le raccomandazioni nutrizionali in messaggi riferiti agli alimenti.

[1] Strumenti impiegati per misurare e classificare l’aumento dei livelli di zucchero nel sangue in seguito al consumo di alimenti contenenti carboidrati.

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