Relazione annuale EFSA-CEPCM sulle malattie zoonotiche. Diminuiscono nell’UE le infezioni da Salmonella nell’uomo, aumentano le infezioni da Listeria, il Campylobacter tuttora l’ infezione zoonotica più frequentemente segnalata
L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM) hanno pubblicato la relazione comunitaria annuale sulle malattie infettive trasmissibili dagli animali all'uomo (malattie zoonotiche) che ogni anno colpiscono più di 350.000 persone nell'Unione Europea (UE). La relazione mostra che, mentre continua a diminuire il numero delle infezioni da Salmonella nell'uomo, sono aumentate le infezioni da Listeria –che possono essere molto pericolose per le donne in gravidanza e comportano un alto tasso di mortalità. Le infezioni da Campylobacter sono ancora in cima alla lista delle malattie zoonotiche segnalate. La resistenza del batterio Campylobacter, sia nell'uomo che negli animali, a un farmaco antimicrobico di uso comune, la ciprofloxacina, sta raggiungendo livelli elevati e, secondo la relazione, desta preoccupazione.
Salmonella, nonostante la diminuzione del numero di casi per il terzo anno consecutivo, resta al secondo posto nell'elenco delle malattie zoonotiche nell'UE con 160.649 persone infettate nel 2006 (35 casi ogni 100.000) rispetto ai 173.879 casi confermati nel 2005 (38 persone ogni 100.000). Le infezioni da Salmonella possono causare diarrea, febbre, vomito e crampi addominali. La maggior parte delle infezioni umane da Salmonella trova origine nelle uova, nella carne di pollame, nella carne di maiale e persino in spezie e odori. Una media del 5,6 % dei campioni di carne di pollo da consumo analizzata nell’Unione Europea[1] è risultata positiva alla Salmonella,con una percentuale in alcuni casi del 67,6%.
Il numero di casi di listeriosinell'uomo nell'UE è salito anch'esso dell'8,6%, passando dai 1.427 casi del 2005 ai 1.583 nel 2006, con un aumento negli ultimi cinque anni del 59% di casi ogni 100.000 persone. Anche se numericamente pochi rispetto ai casi di Campylobacter e Salmonella, i casi di Listeria presentano un alto tasso di mortalità, in particolare nei gruppi vulnerabili come gli anziani. Il batterio è anche molto pericoloso per le donne in gravidanza, perché può causare infezioni fetali, aborti spontanei e nascita di bambini morti. Il 56% delle infezioni da Listeria si è manifestato in soggetti sopra i 65 anni d'età. All'origine della maggior parte delle infezioni umane vi erano per lo più alimenti pronti al consumo come formaggi e prodotti a base di pesce o carne.
Nel 2006 oltre 175.000 persone nell'UE hanno contratto infezioni da Campylobacter. Nello stesso anno sono stati segnalati 46 casi ogni 100.000 persone, con un decremento rispetto ai 52 ogni 100.00 del 2005 (195.426 casi umani confermati in quell’anno). Le infezioni da Campylobacter causano generalmente una diarrea infiammatoria e, talvolta, emorragica con crampi, febbre e sintomi dolorosi. Il pollame rappresenta la via d'infezione alimentare più comune. In media il 35% dei campioni di carne di pollo analizzati nell’UE sono risultati positivi al Campylobacter[2], con una percentuale di positività in taluni casi sino al 66.3%. Nei casi di Campylobacter nell'uomo nel 2006, sono stati segnalati alti livelli di resistenza alla ciprofloxacina (fino al 45%), con conseguenti seri problemi nel trattamento di queste infezioni. La ciprofloxacina è il farmaco più comunemente impiegato per il trattamento delle infezioni umane da Campylobacter che necessitano di terapia antibiotica. Tale resistenza è anche comune nel Campylobacter da pollame e da polli, suini e bovini vivi.
"La relazione sulle zoonosi del 2006 mostra che l’approccio “dal produttore al consumatore” è fondamentale per la sicurezza alimentare e la tutela della salute pubblica. La Listeriosi è in aumento e batteri quali Campylobacter e Salmonella sono ancora presenti negli animali allevati, nel cibo che finisce sulle nostre tavole e, sfortunatamente, negli esseri umani", ha dichiarato il Direttore esecutivo dell'EFSA, Catherine Geslain-Lanéelle.
Il Direttore del CEPCM Zsuzsanna Jakab ha aggiunto: "Un fatto allarmante evidenziato nella relazione del 2006 è che i batteri zoonotici individuati negli animali e nell'uomo diventano sempre più resistenti agli antibiotici comunemente usati. Questa tendenza dovrebbe preoccupare tutti gli addetti alla tutela della salute pubblica e animale".
La relazione fornisce anche dati su altre importanti malattie zoonotiche quali quelle da Escherichia coli (E. coli produttore di verocitotossina e tossina Shiga, denominati nell'insieme VTEC), Mycobacterium bovis,Brucella, Yersinia, Trichinella, Echinococcus, e Toxoplasma. La relazione sulle zoonosi del 2006 viene pubblicata dall'EFSA ed è un'iniziativa congiunta EFSA-CEPCM, preparata sulla base dei dati raccolti dalle due organizzazioni negli Stati membri dell'UE e in altri 4 paesi europei. La relazione sintetica, la relazione completa e i relativi allegati sono disponibili sul sito web dell'EFSA all'indirizzo: http://www.efsa.europa.eu/it/scdocs/scdoc/130r.htm
[1] I rischi per i consumatori derivano dalla insufficiente cottura della carne di pollo o dalla contaminazione incrociata con altri cibi. Un’attenta cottura e una rigorosa igiene in cucina possono prevenire o ridurre il rischio dovuto a carne contaminata da Salmonella.
[2] I rischi per i consumatori derivano dalla insufficiente cottura della carne di pollo o dalla contaminazione incrociata con altri cibi. Un’attenta cottura e una rigorosa igiene in cucina possono prevenire o ridurre il rischio dovuto a carne contaminata da Campylobacter.