L’EFSA valuta l’arsenico negli alimenti
Il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui contaminanti nella catena alimentare (CONTAM) ha pubblicato un parere sui possibili rischi per la salute collegati alla presenza di arsenico come contaminante Qualsiasi sostanza presente nei prodotti alimentari che non sia stata aggiunta intenzionalmente. I contaminanti possono derivare da confezionamento, trasformazione dei prodotti alimentari e trasporto, pratiche agricole o uso di farmaci veterinari. Non è contemplata in questa definizione la contaminazione degli alimenti da parte di insetti o roditori negli alimenti.
Il gruppo di esperti scientifici ha messo a confronto le quantità di arsenico che le persone potrebbero assumere da alimenti e bevande con i livelli di assunzione che possono provocare determinati problemi per la salute. Dal momento che vi è poca o nessuna differenza tra i due, il gruppo di esperti non ha potuto escludere la possibilità di un rischio per la salute di alcune persone. Di conseguenza il gruppo di esperti scientifici ha raccomandato di ridurre l’ esposizione Concentrazione o quantitativo di una particolare sostanza che viene assorbito da un individuo, una popolazione o un ecosistema con una specifica frequenza nell'arco di un determinato lasso di tempo all’arsenico inorganico, la forma più tossica.
Tuttavia il gruppo di esperti scientifici ha anche evidenziato notevoli incertezze in relazione alla valutazione del rischio Campo specialistico della scienza applicata che comporta la disamina di dati e studi scientifici per valutare i rischi associati a determinati pericoli. Si articola in quattro fasi: individuazione del pericolo, caratterizzazione del pericolo, valutazione dell'esposizione e caratterizzazione del rischio di tale sostanza, sottolineando la necessità di avere a disposizione un maggior numero di dati sui livelli di arsenico organico e inorganico in vari alimenti, nonché sul rapporto tra livelli di assunzione di arsenico e possibili effetti sulla salute.
L’arsenico è un contaminante largamente diffuso, che si trova sia in natura sia come risultato dell’attività umana. È presente in diverse forme, che possono essere sia organiche (ad esempio contenenti carbonio) sia inorganiche. Gli alimenti sono la principale fonte di esposizione all’arsenico per la popolazione Comunità di persone, animali o piante della stessa specie europea in generale.
Il parere dell’EFSA è rivolto principalmente all’arsenico inorganico, che è spesso di origine geologica e può essere riscontrato nelle falde acquifere. L’assunzione a lungo termine dell’arsenico inorganico è stata associata a una serie di problemi per la salute, tra cui lesioni della pelle, malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro.
Il gruppo di esperti scientifici ha ritenuto che i principali fattori dell’esposizione dietetica generale all’arsenico inorganico fossero i cereali e i prodotti a base di cereali, i prodotti alimentari per usi dietetici speciali (come le alghe), l’acqua in bottiglia, il caffè e la birra, il riso e i prodotti a base di riso, il pesce e le verdure.
La Commissione europea ha chiesto all’EFSA di valutare i rischi per la salute collegati alla presenza di arsenico come contaminante nei prodotti alimentari, poiché attualmente non esistono livelli massimi armonizzati per la presenza di arsenico nei cibi in Europa. La consulenza scientifica dell’EFSA contribuirà a ispirare qualsiasi misura futura che debba essere adottata dalla Commissione europea e/o dagli Stati membri dell’Unione europea.
Il gruppo di esperti scientifici CONTAM sta attualmente lavorando a una serie di pareri relativi ai metalli come l’arsenico, che vengono rinvenuti come contaminanti negli alimenti. I pareri sul cadmio e l’uranio sono stati pubblicati all’inizio di quest’anno e l’adozione di un altro parere, sul piombo, è prevista nei prossimi mesi.
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