L’EFSA presenta un nuovo lavoro e chiarisce il suo ruolo nella valutazione dei pesticidi
L’unità dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che si occupa della revisione tra pari della valutazione del rischio Campo specialistico della scienza applicata che comporta la disamina di dati e studi scientifici per valutare i rischi associati a determinati pericoli. Si articola in quattro fasi: individuazione del pericolo, caratterizzazione del pericolo, valutazione dell'esposizione e caratterizzazione del rischio dei pesticidi (unità PRAPeR, Pesticide Risk Assessment Peer Review) coordina la revisione delle sostanze attive utilizzate nei prodotti fitosanitari in collaborazione con gli Stati membri. In una nuova sezione del suo sito Internet, l’EFSA illustra oggi il lavoro del PRAPeR, compresa una visione d’insieme del suo programma, il fondamento giuridico per il suo lavoro e le conclusioni della valutazione del rischio sino ad oggi svolte per sei sostanze attive.
Nell’Unione europea (UE), l’immissione sul mercato e l’utilizzo di prodotti per la protezione delle piante sono regolate dalla direttiva del Consiglio 91/414/CEE. Tale direttiva contiene regole da applicare in modo uniforme dagli Stati membri in merito alle condizioni ed alle procedure per l’autorizzazione dei prodotti fitosanitari. I prodotti fitosanitari non possono essere immessi sul mercato o essere utilizzati senza essere stati previamente autorizzati e gli Stati membri possono autorizzare unicamente quei prodotti che contengono sostanze attive approvate a livello comunitario. Pertanto, la direttiva istituisce un duplice sistema in cui la Comunità valuta le sostanze attive e gli Stati membri valutano ed autorizzano, a livello nazionale, i prodotti contenenti tali sostanze.
Con la costituzione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare e la separazione tra valutazione e gestione del rischio Gestione dei rischi individuati tramite la valutazione del rischio. Comprende la pianificazione, l'attuazione e la valutazione di qualsiasi azione conseguentemente intrapresa per proteggere i consumatori, gli animali e l'ambiente, la valutazione dei pesticidi è effettuata in due fasi. Una “sostanza attiva” viene innanzitutto valutata dallo Stato membro designato. Questa valutazione iniziale viene successivamente esaminata tra pari da un’équipe di scienziati EFSA che lavorano a stretto contatto con esperti degli Stati membri. La legislazione assegna all’EFSA un anno di tempo per portare a compimento la valutazione e giungere ad una conclusione che viene resa formalmente nota alla Commissione europea e resa poi di dominio pubblico.
La presentazione del lavoro dell’unità PRAPeR sul sito Internet dell’EFSA comprende le conclusioni delle prime valutazioni del rischio dei sei pesticidi svolte a tuttora assieme ai documenti accompagnatori, quali la valutazioni iniziale del rischio dello Stato membro designato e la documentazione della valutazione tra pari. Una delle relazioni riguarda la valutazione della sostanza attiva denominata glufosinato; le conclusioni degli esperti degli Stati membri hanno rivelato la presenza di rischi in merito ai possibili effetti di questa sostanza sulla salute umana od animale e sull’ambiente. Tra gli usi presi in considerazione per questa sostanza attiva si annovera quello relativo al mais transgenico. Si dovrebbe comunque notare che la valutazione della sostanza attiva ed i suoi prodotti di degradazione impiegati nel corso del processo di valutazione si riferiscono al loro uso come pesticidi. Parallelamente il gruppo di esperti scientifici sugli organismi geneticamente modificati (Gruppo GMO) ha condotto una valutazione del rischio ed ha recentemente pubblicato un parere sul mais 1507 , un tipo di mais che è stato geneticamente modificato per la protezione contro parassiti lepidotteri, quali la piralide del mais. Esso contiene inoltre un gene in grado di conferire tolleranza all’erbicida glufosinato.
All’incirca 850 sostanze attive utilizzate nei prodotti fitosanitari erano presenti sul mercato di almeno uno degli Stati membri dell’UE nell’anno 1993. Per adempiere alle disposizioni comunitarie in vigore, le valutazioni del rischio per tali sostanze dovrebbero essere completate entro il 2008.
La Commissione europea ha istituito un programma di lavoro che comprende una procedura di notifica mediante cui è stato richiesto all’industria di fornire un ulteriore supporto per l’uso continuativo di queste sostanze. A seguito delle notifiche ricevute si è assegnato all’EFSA l’incarico di valutare più di 400 sostanze. Si è anche incaricata l’EFSA di valutare nuove sostanze attive.
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