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L’EFSA valuta i rischi legati alla trasmissione della febbre catarrale durante il trasporto di animali

La Commissione europea ha chiesto al gruppo di esperti scientifici sulla salute e il benessere degli animali dell’EFSA di valutare il rischio di trasmissione del virus della febbre catarrale (BTV) quando gli animali vengono trasportati da o attraverso zone ristrette individuate dagli Stati membri dell’Unione europea[1]. All’EFSA è stato inoltre chiesto di studiare l’impatto delle diverse misure di controllo sulla riduzione della diffusione del virus. 

Nell’esaminare fattori quali l’uso di insetticidi e repellenti e il periodo in cui gli animali vengono trasportati (per esempio, i periodi in cui l’attività dei vettori della malattia è limitata[2]), il gruppo di esperti scientifici ha potuto stimare il rischio relativo di trasmissione del BTV durante il trasporto degli animali. Tuttavia, con i dati attualmente disponibili, non è stato possibile stimare con precisione il rischio assoluto rappresentato dal trasporto di un solo animale.

Il gruppo di esperti scientifici suppone che il virus della febbre catarrale possa essere trasmesso da moscerini culicoidi contagiosi presenti su animali infetti, trasportati attraverso zone libere dall’infezione, ad animali sensibili in queste zone. Il gruppo di esperti scientifici ha confermato inoltre che l’infezione da BTV potrebbe diffondersi da animali infetti trasportati ai moscerini del genere Culicoides nelle zone non ristrette.

A causa della mancanza di dati non è stato possibile quantificare con esattezza il rischio di queste forme di trasmissione del virus, ma il gruppo di esperti scientifici ha rilevato che trattare animali e veicoli con insetticidi o repellenti prima del carico può contribuire a ridurre il rischio. Il gruppo ha pertanto raccomandato ulteriori studi per valutare l’impatto di questi trattamenti sui vettori del BTV.

Il gruppo di esperti scientifici ha altresì osservato che il rischio di trasmissione del BTV durante il trasporto di animali in un periodo in cui tale rischio è generalmente basso (ossia tra gennaio e luglio) è nettamente inferiore rispetto ad altri periodi (ossia tra agosto e dicembre). Tuttavia, i dati forniti dagli Stati membri non erano sufficienti per consentire al gruppo di esperti scientifici di valutare con precisione l’effetto del trasporto di animali sulla trasmissione del BTV durante il “periodo stagionalmente libero da vettori”.

Infine, per quanto concerne la selezione degli animali da trasportare, i dati disponibili indicano che la vaccinazione può essere più efficace nel ridurre il rischio di trasmissione di BTV durante i trasferimenti, rispetto ai test effettuati sugli animali prima di trasportarli.

Il presente parere va a completare la risposta dell’EFSA a una richiesta della Commissione europea relativa a diversi aspetti della febbre catarrale. Precedenti pareri dell’EFSA sulla febbre catarrale (su temi quali la vaccinazione, le origini del BTV-8 in Europa e le caratteristiche di svernamento del virus) possono essere consultati.

[1] Il BTV è un’infezione non contagiosa trasmessa da moscerini appartenenti al genere Culicoides. Può essere introdotto in una zona non ristretta sia attraverso il rilascio di insetti contagiosi trasportati insieme agli animali in transito in quella zona, sia da animali infetti in transito che contaminano i moscerini culicoidi presenti nella zona.
[2] Cfr. il precedente parere dell’EFSA sulla febbre catarrale, in cui viene trattata la questione dei periodi liberi da vettori.