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Solfiti: problemi di sicurezza per i forti consumatori, ma scarsi i dati

wooden platter with Whisky

L'assunzione di solfiti tramite l’alimentazione potrebbe costituire un problema di sicurezza per i forti consumatori di alimenti che contengono questi additivi, hanno concluso gli esperti dell'EFSA nella loro  valutazione aggiornata dell'anidride solforosa (E220) e dei solfiti (E221-228). Le lacune nei dati sulla tossicità non hanno tuttavia permesso di confermare l'entità di alcuni effetti nocivi sulla salute.

Il solfito è naturalmente presente nel nostro organismo, e anche in alimenti come mele, riso, cipolle e cavoli e in bevande come il vino.

I solfiti vengono aggiunti in funzione di conservanti e antiossidanti (ad esempio per prevenire l'imbrunimento) a una serie di alimenti tra cui frutta e verdura secca, prodotti a base di patate, birra e bevande al malto, vino e succhi di frutta. Possono anche essere utilizzati per arrestare la fermentazione che avviene durante il processo di vinificazione.

Soglia di sicurezza

Ha affermato il dr Maged Younes, presidente del gruppo di esperti EFSA sugli additivi alimentari e gli aromi (gruppo FAF): "I dati di tossicità disponibili non erano sufficienti per ricavare una dose Esatto quantitativo di una sostanza (per esempio una sostanza chimica o un nutriente) somministrata, consumata o assorbita da un singolo organismo, popolazione o ecosistema. giornaliera accettabile ( DGA Abbreviazione di dose giornaliera ammissibile, ovvero stima della quantità di una sostanza presente negli alimenti o nell'acqua potabile che può essere assunta quotidianamente per tutta la vita senza rischi apprezzabili per la salute. In genere è espressa in milligrammi della sostanza per chilogrammo di peso corporeo e si applica a sostanze chimiche quali additivi alimentari, residui di pesticidi e farmaci veterinari.). Abbiamo invece calcolato i margini di esposizione Concentrazione o quantitativo di una particolare sostanza che viene assorbito da un individuo, una popolazione o un ecosistema con una specifica frequenza nell'arco di un determinato lasso di tempo. ( MOE Abbreviazione di “Margin of Exposure” (margine di esposizione), parametro usato nella valutazione del rischio per valutare i timori in termini di sicurezza scaturiti dalla presenza di una sostanza potenzialmente tossica in alimenti o mangimi. Il MOE è il rapporto tra due fattori: la quantità di sostanza alla quale un effetto avverso minimo ma misurabile viene osservato per la prima volta in una popolazione e il livello di esposizione alla sostanza in questione.) considerando gli apporti tramite l’alimentazione e la dose associata a effetti neurotossici nei test su animali".

"La DGA è la soglia sotto la quale sappiamo che un apporto Quantitativo di una sostanza (nutritiva o chimica) assunto da una persona o un animale attraverso la dieta. quotidiano è sicuro. Quando ci sono evidenze di effetti nocivi, ma non sufficienti aconfermare il quantitativo di sicurezza, il MOE ci indica la probabilità o meno che le assunzioni attuali siano dannose".

Il MOE è il rapporto tra la dose minima alla quale un effetto avverso Variazione dello stato di salute, della crescita, del comportamento o dello sviluppo di un organismo, che ne compromette la sopravvivenza o la capacità di svilupparsi o sopravvivere. viene osservato e il livello di esposizione alla sostanza in questione. Nel caso dei solfiti un rapporto al di sotto di 80 potrebbe indicare un problema di sicurezza.

Esposizione dei forti consumatori

Ha affermato il dottor Matthew Wright, presidente del gruppo di lavoro EFSA su anidride solforosa-solfiti: "I MOE che abbiamo calcolato erano inferiori a 80 per i forti consumatori di tutte le fasce della popolazione Comunità di persone, animali o piante della stessa specie., tranne che per gli adolescenti. Ciò significa che gli apporti stimati per questi consumatori potenzialmente superano il quantitativo che sarebbe ritenuto sicuro ovvero fino al 12,5% per i bambini (tra 3 e10 anni) e fino al 60% per gli adulti".

Il gruppo di esperti ha riscontrato evidenze di effetti nocivi sulla salute del sistema nervoso centrale, ad esempio una risposta ritardata delle cellule nervose agli stimoli, segno precoce di disfunzione del sistema nervoso.

A causa di lacune nelle conoscenze, gli scienziati dell'EFSA hanno inoltre ribadito la propria precedente raccomandazione di indagare ulteriormente la questione dell'ipersensibilità o l' intolleranza Reazione a una sostanza che non è causata da una risposta immunitaria. Le intolleranze sono più frequenti delle allergie ma meno gravi. di alcuni consumatori particolarmente sensibili.

Contesto dell’aggiornamento del parere

Nel 2016 l'EFSA ha valutato ex novo la sicurezza dei solfiti nell'ambito del programma di riesame degli additivi alimentari autorizzati nell'UE prima del 20 gennaio 2009.

All'epoca il gruppo di esperti scientifici aveva fissato una DGA di gruppo temporanea di 0,7 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno, in attesa della disponibilità di nuovi dati necessari per giungere a conclusioni sulla loro sicurezza.

Sebbene la Commissione europea abbia diffuso un invito a fornire dati per risolvere gli elementi di incertezza Concetto scientifico usato nell’ambito della valutazione del rischio per descrivere tutti i vari tipi di limiti nelle conoscenze disponibili al momento in cui si effettua la valutazione, in base alle risorse concordate. Tali limiti influiscono sulla probabilità dei possibili risultati della valutazione. descritti nel precedente riesame dell'EFSA, le informazioni fornite dall'industria produttice e disponibili nella letteratura di pubblico dominio non sono state sufficienti a stabilire una DGA.

L'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha valutato per proprio conto il biossido di zolfo ai sensi del regolamento UE sui biocidi, in particolare per quanto riguarda il suo uso nella disinfezione delle botti di vino e come conservante per impedire la crescita microbica nelle scatole di scarpe durante lo stoccaggio e il trasporto.

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