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Glossario

Questo glossario multilingue offre definizioni di facile comprensione dei principali termini scientifici utilizzati in ambito di valutazione del rischio su questo sito web. Questi termini e le loro definizioni ricorrono nei nostri prodotti editoriali sotto forma di note a comparsa, per spiegare concetti agli utenti privi di conoscenze specialistiche.
Per l'ortografia viene applicata la variante inglese standard. Gli acronimi sono in maiuscolo mentre i termini sono presentati in minuscolo. Le voci sono tradotte dall’inglese in tutte le 24 lingue ufficiali dell’UE.
Il glossario è un prodotto dinamico soggetto ad aggiornamenti periodici. È possibile suggerire termini mancanti utilizzando il modulo online "Ask A Question".

Clausola di esclusione della responsabilità - Le definizioni contenute nel glossario hanno il solo scopo di aiutare gli utenti di questo sito web a comprendere la terminologia scientifica e potrebbero differire da quelle riportate nella legislazione dell'Unione europea e nell'EFSA Journal.

A


Processo finalizzato a determinare la risposta degli organismi a una miscela di sostanze chimiche aventi simile tossicità. Ciò prevede innanzitutto la determinazione dei singoli effetti di tali sostanze e solo successivamente una previsione del probabile impatto della miscela nel suo complesso.

Approccio alla valutazione del rischio da miscele di sostanze in cui vengono determinate e sommate tra loro le risposte di ciascun componente per prevedere la risposta della miscela nel suo insieme. L'approccio è valido soltanto se i singoli componenti non interagiscono tra loro, ossia se i loro effetti sono completamente indipendenti gli uni dagli altri.

Sostanza aggiunta deliberatamente agli alimenti o alle bevande per ragioni tecnologiche (per esempio, per conservare, aromatizzare, colorare o conferire a un alimento una particolare consistenza). Gli additivi alimentari non vengono solitamente consumati da soli né vengono impiegati come tipici ingredienti dei cibi.

Prodotto aggiunto intenzionalmente ai mangimi animali per migliorare: 1) la qualità dei mangimi; 2) la qualità dei prodotti alimentari ottenuti dagli animali; 3) il rendimento e la salute degli animali.

Abbreviazione di "assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione", i quattro processi chiave usati per descrivere in che modo medicinali e sostanze chimiche entrano nell'organismo, cosa succede una volta che si trovano al suo interno e in che modo vengono eliminati.

Abbreviazione di “assunzione adeguata”, raccomandazione nutrizionale usata quando non vi sono informazioni sufficienti per calcolare il fabbisogno medio. Un'AI è il livello medio di sostanze nutritive assunte giornalmente da una popolazione sana, che si presume sia adeguato a soddisfare il fabbisogno di tale popolazione.

Periodo in cui alimenti complementari vengono somministrati al neonato insieme al latte materno, al latte artificiale oppure a entrambi.

Bevande, cibi in purea al cucchiaio, cibi grumosi al cucchiaio o finger food, fatti in casa o prodotti per la vendita.

Gli alimenti tradizionali sono un sottoinsieme dei “nuovi alimenti”. Il termine si riferisce a cibi consumati tradizionalmente in Paesi extraeuropei e comprende alimenti a base di piante, microrganismi, funghi, alghe e animali (ad esempio semi di chia, frutto del baobab, insetti e castagne d'acqua).

Alimento preparato dal produttore per il consumo diretto senza bisogno di cottura o di altri processi di lavorazione.

Sostanza solitamente innocua, ad esempio un ingrediente di un alimento, che provoca una reazione allergica (immediata) in un soggetto suscettibile.

Capacità di scatenare una risposta immunitaria abnorme che provoca una reazione allergica in una persona.

Parti di molecole organiche che si ritiene siano responsabili dell'insorgenza di effetti avversi (per esempio genotossicità) e che possono essere usate per prevedere la tossicità di composti simili.

Elemento costitutivo fondamentale delle proteine. Alcuni amminoacidi possono essere prodotti dall'organismo umano, mentre altri si possono assumere soltanto attraverso l’alimentazione.

Metodo per soppesare i probabili rischi (in termini di incidenza e gravità) associati all'esposizione a una sostanza rispetto ai probabili benefici

Protocollo che individua, valuta e controlla i pericoli per la sicurezza alimentare. È messo a punto dalle aziende alimentari per garantire la produzione, lo stoccaggio e il trasporto in sicurezza degli alimenti.

Metodo per individuare le fonti di incertezza nel calcolo della valutazione del rischio e per stimarne dimensioni e direzione, così da poter tener conto degli errori.

Sostanza che agisce in contrasto con un'altra sostanza, annullandone l'effetto; per esempio, un ormone che, se rilasciato nell'organismo, impedisce l’azione di un altro ormone.

Quantitativo di una sostanza (nutritiva o chimica) assunto da una persona o un animale attraverso la dieta.

Approccio alla valutazione del rischio che tiene conto delle complessità delle situazioni della vita reale.

Abbreviazione di “fabbisogno medio”, livello di una sostanza nutritiva nella dieta atto a soddisfare il fabbisogno quotidiano di metà dei soggetti all'interno di una popolazione sana.

Ingrediente aggiunto agli alimenti per modificarne il sapore o l'odore.

Raccomandazione nutrizionale usata quando non vi siano informazioni sufficienti per calcolare il fabbisogno medio. Un'assunzione adeguata è il livello medio di sostanze nutritive assunte quotidianamente da una popolazione sana, che si presume sia adeguato a soddisfare il fabbisogno di tale popolazione.

Apporto di una sostanza nutritiva che presumibilmente soddisfa il fabbisogno di quasi tutti i soggetti sani all'interno di una popolazione.

Processo con cui, nel corso delle sue normali attività, l'EFSA individua autonomamente una questione suscettibile di ulteriore analisi e decide di autoassegnarsi un mandato alla valutazione.