L’EFSA pubblica un aggiornamento delle sue linee guida per la valutazione del rischio da piante geneticamente modificate e da alimenti e mangimi da esse derivati
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato una versione aggiornata delle linee guida per la valutazione del rischio associato ad alimenti e mangimi derivati da piante geneticamente modificate (GM). Il documento amplia una precedente guida dell’EFSA e tiene conto dei più recenti sviluppi scientifici in settori quali la valutazione dell’allergenicità e la scelta della varietà di controllo con la quale la pianta GM viene confrontata. Stabilisce altresì una nuova metodologia statistica per rafforzare ulteriormente la valutazione comparativa Valutazione obbligatoria per legge, introdotta per paragonare la sicurezza di un organismo geneticamente modificato rispetto alla sua controparte non geneticamente modificata del rischio associato alle piante GM.
Come per tutte le linee guida dell’EFSA sugli organismi geneticamente modificati (OGM), l’Autorità ha condotto consultazioni con gli Stati membri e con una molteplicità di parti interessate durante le varie fasi di elaborazione del documento. La guida descrive i metodi e gli approcci per la generazione, la raccolta e l’analisi dei dati che quanti richiedono un’autorizzazione devono seguire per preparare i fascicoli relativi alla valutazione del rischio associato alle piante GM. Tutto ciò è descritto in modo dettagliato per quanto riguarda i diversi elementi della valutazione del rischio, tra cui la caratterizzazione molecolare, il modello delle prove sul campo, l’analisi della composizione, la valutazione tossicologica, nutrizionale e dell’allergenicità. La guida sarà inoltre di ausilio alla Commissione europea nella preparazione della base giuridica per la valutazione del rischio da alimenti e mangimi geneticamente modificati.
Riitta Maijala, direttore alla Valutazione scientifica dei prodotti regolamentati dell’EFSA, ha così commentato: “Questo importante documento è il risultato di parecchi anni di lavoro del gruppo di esperti scientifici GMO dell’EFSA. Esso assicurerà la rigorosa applicazione della procedura di richiesta di autorizzazione, rafforzerà e promuoverà l’uniformità nella presentazione dei dati forniti dai richiedenti e in definitiva contribuirà a garantire un livello ancora più elevato di tutela dei consumatori contro i potenziali rischi associati all’uso di alimenti e mangimi geneticamente modificati”.
La guida è stata elaborata tenendo conto dell’esperienza maturata dal gruppo GMO nella valutazione di precedenti richieste di valutazione, nonché dei documenti orientativi specifici dell’EFSA sui diversi aspetti della valutazione del rischio associato agli OGM Organismo contenente materiale genetico che è stato intenzionalmente alterato e che non si può ottenere in natura mediante incroci o selezioni, quali la valutazione della possibile allergenicità Capacità di scatenare una risposta immunitaria abnorme che provoca una reazione allergica in una persona, l’analisi statistica e la selezione delle varietà di controllo. Essa non riguarda la valutazione del rischio ambientale da piante geneticamente modificate, trattata in un documento orientativo distinto e autonomo dell’EFSA[1].
La chiave di volta della valutazione del rischio associato alle piante GM è il confronto tra la pianta GM e una coltura convenzionale appropriata che sia impiegata da tempo in tutta sicurezza, la cosiddetta “varietà di controllo”. Tali confronti sono solitamente effettuati utilizzando un unico test, il cosiddetto test della differenza, che verifica se la pianta GM sia diversa dalla sua varietà di controllo. Nella guida aggiornata il gruppo GMO stabilisce per la prima volta l’impiego di due test per effettuare il confronto: un test della differenza e un test dell’equivalenza ad esso complementare, che verifica se le caratteristiche della pianta GM rientrino nel campo di variazione naturale riscontrato nelle colture convenzionali. La guida aggiornata contiene inoltre una nuova metodologia statistica che permette di misurare tale variazione naturale in modo accurato.
I principi generali per la scelta delle varietà di controllo sono descritti in modo dettagliato in una guida parallela, elaborata per tenere conto della crescente complessità delle piante GM, in particolare quelle create mediante la “combinazione” di eventi transgenici[2]. In detto documento il gruppo GMO affronta anche le situazioni in cui possono essere necessarie varietà di controllo supplementari e gli scenari in cui non sono disponibili varietà di controllo appropriate.
I pareri degli Stati membri, dell’industria, delle organizzazioni non governative e del mondo accademico sono stati esaminati con cura dal gruppo di esperti scientifici sugli organismi geneticamente modificati (gruppo GMO) prima dell’adozione definitiva delle guide. Di recente, il 31 marzo 2011, l’EFSA ha organizzato un workshop di consultazione invitando gli Stati membri e le parti interessate a esprimere i loro pareri sulla bozza di linee guida per la selezione delle varietà di controllo[3].
Le linee guida dell’EFSA per la valutazione del rischio associato ad alimenti e mangimi derivati da piante geneticamente modificate sono state adottate dal gruppo GMO dell’EFSA riunito in seduta plenaria il 14 aprile 2011. Nell’ambito della stessa riunione il gruppo di esperti scientifici ha altresì adottato delle linee guida sulla selezione delle varietà di controllo, i cui principi sono integrati nella versione aggiornata della guida dell’EFSA sulla valutazione dei rischi associati ad alimenti e mangimi derivati da piante GM. Una precedente bozza di queste linee guida aggiornate è stata pubblicata dall’EFSA nel 2008.
[1] Linee guida dell’EFSA sulla valutazione del rischio ambientale associato alle piante geneticamente modificate (2010)
[2] L’espressione “combinazione di eventi transgenici” è usata nella produzione delle varietà vegetali per descrivere il processo in base al quale più di un gene da un altro organismo Essere vivente come l'uomo, gli animali, le piante e i microbi (per esempio, batteri, virus) viene trasferito nell’OGM. Tale processo è utilizzato per ottenere più di una caratteristica transgenica, per esempio per rendere l’OGM resistente agli insetti e tollerante agli erbicidi.
[3] Maggiori informazioni sul workshop di consultazione con le parti interessate sulla selezione delle varietà di controllo
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